Domenica 10 novembre, ore 21 | Chiesa di S. Procolo
Armonia ecclesiasticorum concertuum
Musica di OTTAVIO VERNIZZI (Bologna, 1569 – ivi, 1649)
organista della Basilica di S. Petronio
nel 450° anniversario della nascita
Allievi delle master classes di cornetto, organo e musica d’insieme
delle Giornate italiane del cornetto 2019 – II edizione
Willam Dongois, Francesco Tasini, Pietro Modesti, Ermes Giussani, docenti
Coro della Cappella musicale arcivescovile
della Basilica di S. Petronio
Michele Vannelli, maestro di cappella
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Ingresso libero
Ottavio Vernizzi (Bologna, 1569 – ivi, 1649) fu organista in S. Petronio e in S. Maria della Vita nei primi anni del Seicento, un’epoca di straordinario fervore culturale in cui Bologna sperimentava con curiosità e trepidazione il linguaggio della nuova musica che aveva mosso i primi passi nelle camerate fiorentine e di cui Monteverdi si apprestava a diventare il campione.
Vernizzi era membro dell’accademia dei Floridi, una consorteria di musicisti e intellettuali guidata da Adriano Banchieri e da Girolamo Giacobbi sorta appunto allo scopo di intercettare e sviluppare le tecniche e lo spirito dello «stil moderno» che si andava affermando nell’opera, nel madrigale e nella musica da chiesa.
A quest’ultimo ambito afferisce la produzione superstite di Vernizzi, disseminata lungo il corso di quarantacinque anni: al 1603 risale il Motectorum specimen, sua prima opera a stampa, in cui sono raccolti brani polifonici dalle cinque alle dieci voci contesti nello stile contrappuntistica tardo rinascimentale; nel 1648, essendo l’autore giunto «a quell’età che suole mendicare il riposo, e terminare le fatiche», come si legge nella prefazione, sono stampati i Concerti spirituali a due, tre e quattro voci op. 6, espressione del maturo stile concertato secentesco.
Nel 450° anniversario della nascita, la Cappella di S. Petronio rende omaggio al suo illustre organista riproponendone composizioni inedite in prima esecuzione moderna, con l’intento di illustrare la produzione di questo maestro bolognese e di offrire una panoramica significativa dell’evoluzione del linguaggio musicale applicato al genere del mottetto nella prima metà del sec. XVII.